Un modello animale per la sindrome di Crigler-Najjar è rappresentato dal ratto Gunn. In questo ceppo di ratti è presente una mutazione nel corrispettivo gene per la UGT1A1, con effetti fisiologici del tutto simili a quelli riscontrati nei pazienti affetti da sindrome di Crigler-Najjar. Nel 1934 Charles Kenneth Gunn, presso i laboratori Connaught di Toronto, Canada, notò la presenza di animali itterici nella colonia di ratti Wistar. La malattia, sorta spontaneamente, era ereditata in maniera autosomica recessiva. L'esistenza di questo tipo di ratto venne descritta nel 1938, molto prima della della sindrome di Crigler-Najjar, descritta da John Fielding Crigler e Victor Assad Najjar nel 1952. Solo successivamente l'analisi molecolare permise di correlare il fenotipo osservato nel ratto Gunn alla sindrome di Crigler-Najjar. Ratto GunnRatto Gunn
Questo modello animale ha contribuito notevolmente allo studio della patofisiologia e a possibili approcci terapeutici per la sindrome di Crigler-Najjar di tipo I. Questo tipo di ratti è commercialmente disponibile negli Stati Uniti presso la ditta Harlan. In Giappone un analogo ceppo di ratti è disponibile da Japan SLC Inc..

Recentemente, mediante tecniche di manipolazione genetica, è stato sviluppato un topo "knock-out" (topo Ugt1-/-). In questo modello animale il locus genico UGT1 è stato reso non funzionale. Nei topi Ugt1-/- i livelli di bilirubina non coniugata sono molto alti. Tali animali generalmente muoiono entro 2 settimane dalla nascita.
E' possibile identificare topolini Ugt1-/- dal colore giallognolo della loro cute già entro 12 ore dalla nascita (tratto da Nguyen et al., 2008).
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